«Qui non si timbra più» Piace ai giovani. E restano
Una realtà che punta sul capitale umano e genera senso di appartenenza. Il modello di gestione? Flessibile, inclusivo, concreto. All’Osservatorio Delta Index, Kartenia colpisce subito per un dato: un collaboratore su quattro ha meno di 30 anni e c’è una forte presenza femminile. In un settore – quello della fornitura per ufficio – dove spesso l’età media si alza, questa è una scelta strategica chiara. E funziona: turnover bassissimo, clima positivo, e un forte senso di appartenenza.
«Non diamo mai per scontato chi lavora qui», spiegano i vertici. Ed è un’idea che si respira ovunque, a partire dai racconti dei giovani. Fondata nel 1983 a Gazzaniga e oggi con sede a Cologno, Kartenia è un’impresa familiare da 40 collaboratori che si occupa a 360° di tutto ciò che riguarda l’ufficio, azienda di riferimento provinciale per la fornitura di cancelleria, stampanti multifunzioni, arredo, informatica. Ha una squadra interna di tecnici sistemisti e collabora con brand come Epson, Kyocera e Brother.
In particolare, per Epson è un punto di riferimento sul territorio bergamasco per le stampanti inkjet, apprezzate anche per l’impatto ambientale ridotto: -90% di consumo energetico rispetto alle stampanti laser. La sostenibilità è un altro tratto distintivo: dalla carta certificatache proviene da foreste riforestate in Portogallo, alla scelta di partner e forniture con basso impatto ambientale, l’attenzione al green è concreta e storica, non da vetrina. Ma è sulla gestione delle persone che Kartenia fa davvero scuola. Il presidente Edoardo Maladosa guida l’azienda insieme alla moglie Anna, socia fondatrice, al figlio Giovanni – oggi direttore commerciale a 30 anni – e al direttore operativo Paolo Covili.
La loro visione è chiara: rispetto, fiducia, valorizzazione. E zero burocrazia inutile: il cartellino è stato abolito, la flessibilità è reale. «Il capo ti vede quando arrivi, ma nessuno conta i minuti». All’interno dell’ex appartamento del custode è stata ricavata una zona relax completa di cucina, sala pranzo e spazi per stare insieme. Le relazioni si coltivano anche fuori dall’orario di lavoro, con iniziative come la cena di Natale e la grigliata di luglio con torneo di pallavolo interamente organizzati dai dipendenti, sostenuti dall’azienda.
L’ambiente è realmente inclusivo, senza slogan né ideologie. La formazione è un altro pilastro: ogni inserimento è accompagnato con attenzione, e ogni giovane ha l’opportunità di costruirsi un percorso. «Il rispetto a volte è faticoso – dicono – ma è l’unico modo, perché un collaboratore non è tuo. Per questo c’è stima e valorizzazione continua».
I giovani di Kartenia lo confermano, uno per uno: Giovanni Maladosa, 30 anni, oggi direttore commerciale. È partito da zero accompagnando l’autista a fare le consegne per poi cercare di imparare a fare il venditore. Mariagrazia Lo Presti, 29, arrivata come telefonista part-time, ora in vendita e assistenza clienti. Alessandra Oseniv, 25, ex parrucchiera, ha iniziato con una prova estiva. «È un lavoro bello, che mi fa crescere». Asia Monzani, 20, assunta appena diplomata: «Qui si lavora con la pressione giusta». Giovanni Posterino, 22, venditore: «C’è trasparenza e molta formazione». Veronica Cavalli, 27, economista: «Ambiente giovane e dinamico». Elena Fratus, 25, partita con uno stage: «Nei momenti difficili ho trovato colleghi che mi hanno aiutato». Paolo Pinizzotto, 28, responsabile vendite, ogni venerdì tiene incontri organizzativi per i venditori Kartenia.
Tutti parlano di un luogo «dove si lavora seriamente, ma senza rigidità. Dove il rispetto non è gerarchico, ma reciproco. Dove si cresce, anche sbagliando, e si è liberi di proporre, imparare, cambiare». Kartenia non è solo un’azienda a misura di giovane, è un esempio concreto di come si può costruire un ambiente di lavoro sano, motivante e sostenibile.