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Caschi famosi, ma difficile trovare under 27

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Nel contesto economico globale odierno, le aziende devono affrontare sfide sempre
più complesse e dinamiche. In questo scenario, la forza lavoro giovanile emerge
come un elemento cruciale per garantire innovazione, flessibilità e competitività.

Secondo un rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), nel 2023 i
giovanissimi tra i 15 e i 24 anni rappresentavano circa il 16% della forza lavoro
globale, una percentuale destinata a crescere con l'ingresso delle nuove generazioni
sul mercato del lavoro.

Le aziende che investono sui giovani non solo beneficiano di nuove competenze e
prospettive fresche, ma anche di una maggiore capacità di adattamento alle rapide
evoluzioni tecnologiche. Infatti, uno studio condotto da Deloitte nel 2022 ha rilevato
che il 65% dei datori di lavoro considera le competenze digitali dei giovani lavoratori
un fattore chiave per il successo aziendale.

Inoltre, le nuove generazioni sono spesso più inclini a valori quali la sostenibilità e la responsabilità sociale, elementi che stanno diventando sempre più rilevanti per la reputazione e la sostenibilità delle imprese. Lo sa bene Airoh, acronimo di Antonio Innovative Range of Helmets, azienda sita ad Almenno San Bartolomeo e fondata nel 1997 da Antonio Locatelli che, dopo un’esperienza decennale come terzista presso i maggiori produttori di
caschi, ha deciso di inserirsi nel mercato con il proprio marchio: “Contiamo 70
dipendenti totali, di cui il 40% degli uomini e il 60% delle donne sono under 30.
Puntiamo tantissimo sui giovani, sono molto importanti per la nostra azienda.

Inoltre, la produzione vanta anche il 90% della forza lavoro composta da donne, che
si rivelano più abili e capaci grazie a specifiche conformazioni fisiche” spiega Martina
Locatelli, 31 anni, occupata nella parte operativa dell’azienda accanto al padre
Antonio Locatelli e alla sorella Angela.

Airoh si occupa della realizzazione di caschi professionali, dalle prime fasi di progettazione e assemblaggio fino alla messa in vendita e dispone sia di un reparto produttivo che di uno commerciale, che le consentono di distribuire i propri prodotti in più di 80 Paesi, con una rete diretta in Italia, Francia e Spagna: “Gestiamo anche un comparto di circa 300 piloti che
disputano nei campionati di velocità e fuoristrada, come enduro e cross. Loro non
sono solo i principali testimonial, ma anche importanti tester che ci permettono di
avere feedback diretti durante le gare. Infatti, grazie al servizio di assistenza che
offriamo nei maggiori campionati del mondo, possiamo garantire loro aiuto sul
campo e migliorare al tempo stesso la prestazione dei nostri prodotti, che possono
così raggiungere standard elevati” spiega Martina Locatelli.

L'inclusione dei giovani nel tessuto aziendale non è solo una questione di numeri, ma rappresenta una strategia fondamentale per affrontare le sfide future, che contribuiscono a rendere Airoh l’azienda leader nel settore dei caschi moto on-line e nei principali store
globali. Per queste ragioni, è imperativo che le imprese riconoscano e valorizzino il
potenziale della forza lavoro giovanile, integrandola nei propri processi e promuovendo politiche di sviluppo e formazione continua.

“Riconosciamo l’importanza dei giovani all’interno dell’organico aziendale, per questo siamo alla continua ricerca di nuove reclute. Però, sebbene siamo un marchio conosciuto a livello internazionale, facciamo fatica a reperire risorse under 27, perché scarseggiano o sono spesso già collocate altrove. Penso sia un problema formativo: i ragazzi sono sempre più istruiti dal punto di vista teorico, ma sempre più carenti a livello pratico. Noi aziende dobbiamo farci portatrici di un cambiamento e dare ai giovani la possibilità di fare esperienze concrete sul campo”.

È così che Martina Locatelli evidenzia uno dei principali problemi odierni, analizzato anche da uno studio del World Economic Forum (WEF) che ha rivelato che il 50% dei datori di
lavoro ritiene che i giovani laureati manchino delle competenze pratiche necessarie
per essere immediatamente produttivi sul posto di lavoro. Per questo motivo si
rivela strettamente necessario attuare delle politiche aziendali capaci di trattenere i
giovani una volta reclutati: “I dipendenti all’interno del nostro comparto vengono
sempre premiati per il lavoro svolto, garantiamo anche percorsi di crescita personale
e professionale disponibili a tutti, offriamo la possibilità di usufruire di corsi di
formazione e aggiornamento e mettiamo a disposizione percorsi personalizzati a
seconda delle esigenze del singolo. Vogliamo rendere il posto di lavoro tranquillo
perché sappiamo essere il luogo dove ognuno di noi passa la maggior parte del
tempo; il nostro obiettivo è quello di creare una famiglia all’interno della quale
ognuno si senta accolto, cosicché un neo assunto decida di restare anche sul lungo
termine” spiega Martina.

Infine, secondo un rapporto di Gallup, il 60% dei Millennials si sente spesso scollegato dal proprio lavoro e avverte di non essere preso in considerazione in quanto giovane, ma un’indagine condotta da IBM nel 2017 ha rivelato che le aziende che coinvolgono i giovani nelle decisioni strategiche vedono un aumento del 21% nella produttività dei dipendenti e una riduzione del 41% nel turnover del personale, per questo Airoh si impegna concretamente
nell’organizzare riunioni aziendali a cui partecipano tutti senza distinzione di livelli o
di età: “Le facciamo a compartimenti, ovvero suddividiamo la produzione dagli uffici,
i quali a loro volta si differenziano nella varie macro aree: ricerca e sviluppo,
marketing, commerciale e amministrazione. I top manager di ogni area si riuniscono
settimanalmente per distribuire il carico di lavoro e mensilmente per allinearsi alle
strategie dell’azienda. È importante che a queste riunioni partecipino tutti, perché
vogliamo cooperare simultaneamente per il benessere della nostra grande famiglia.
È anche il motivo per il quale abbiamo deciso di disporre gli uffici a open space, in
modo che le informazioni circolino a tutti contemporaneamente senza
differenziazioni”.